
A partire dai X Giochi olimpici invernali di Grenoble (Francia), i Giochi Olimpicii hanno una mascotte, di solito un animale nativo dell'area o anche una figura umana che rappresenta la cultura del paese ospitante l'evento. Oggi le mascotte sono molto importanti perché permettono, con la vendita di vari oggetti a loro legati, grossi introiti per l'organizzazione dei giochi. Elenco di mascotte olimpiche:
X Giochi olimpici invernali, Grenoble (1968)
Schuss, uno sciatore stilizzato

Giochi della XX Olimpiade, Monaco di Baviera (1972)
Waldi, un cane di razza bassotta dachschund, molto popolare in Baviera, che rappresenta gli attributi richiesti da un atleta, Resistenza, Tenacia e Agilità, ed è colorato con colori tenui a testimoniare la gioia delle Olimpiadi (le quali però saranno funestate dal massacro degli atleti israeliani)

XII Giochi olimpici invernali, Innsbruck (1976)
Schneemann, un pupazzo di neve rappresentante la semplicità nei Giochi Olimpici.

Giochi della XXI Olimpiade, Montréal (1976)
Amik, un castoro, uno dei simboli nazionali del Canada, usato anche per simboleggiare il duro lavoro richiesto per eccellere nello sport

XIII Giochi olimpici invernali, Lake Placid (1980)
Roni the raccoon, un procione

Giochi della XXII Olimpiade, Mosca (1980)
Misha, un orso bruno, disegnato dall'illustratore di libri per bambini Victor Chizhikov

XIV Giochi olimpici invernali, Sarajevo (1984)
Vuchko, un piccolo lupo

Giochi della XXIII Olimpiade, Los Angeles (1984)
Sam the Eagle, un'aquila reale, simbolo degli Stati Uniti d'America, disegnato da Robert Moore della Walt Disney Company con le fattezze di un altro popolare simbolo, lo zio Sam

XV Giochi olimpici invernali, Calgary (1988)
Howdy e Hidy, due orsi polari che rappresentano l'ospitalità dei canadesi.

Giochi della XXIV Olimpiade, Seul (1988)
Hodori e Hosuni, due tigri (Hodori è il maschio, Hosuni la femmina), molto comuni in numerose leggende coreane, il cappello tradizionale di Hodori ha un nastro che forma la S di Seoul

XVI Giochi olimpici invernali, Albertville (1992)
Magique, un folletto a forma di stella.

Giochi della XXV Olimpiade, Barcellona (1992)
Cobi, un cane pastore catalano disegnato da Javier Mariscal in chiave cubista

XVII Giochi olimpici invernali, Lillehammer (1994)
Haakon e Kristin, due bambini norvegesi vestiti con costumi tradizionali

Giochi della XXVI Olimpiade, Atlanta (1996)
Izzy, diminutivo di Whatizit, da what is it = che cos'è, simile a bruco blu con I 5 anelli olimpici nella coda, una figura astratta diventata molto popolare negli Stati Uniti d'America

XVIII Giochi olimpici invernali Nagano (1998)
Gli Snowlets - Sukki, Nokki, Lekki e Tsukki, quattro gufi che ricordano le quattro principali isole giapponesi e gli anni che intercorrono tra due Olimpiadi

Giochi della XXVII Olimpiade, Sydney (2000)
Olly (parola sottolineata) un uccello kookaburra, Syd. (scritto con punto) un ornitorinco e Millie, un'echidna, sono i tre animali nativi dell'Australia scelti come mascotte dei Giochi Olimpici di Sydney 2000. Questi animali australiani rappresentano l'aria e l'acqua e la terra, mentre i nomi ricordano l'Olimpiade, la città di Sydney e il nuovo Millennio

XIX Giochi olimpici invernali, Salt Lake (2002)
Powder, una lepre bianca reppresentante la velocità
Copper, un coyote rappresentante il coraggio
Coal, un orso bruno rappresentante la resistenza
tutti e tre ricordano anche il motto olimpico (in latino): citius, altius, fortius.

Giochi della XXVIII Olimpiade, Atene (2004)
Athena e Phevos, fratello e sorella, due campane vestite con costumi dell'antica Grecia

XX Giochi olimpici invernali, Torino (2006)
Neves e Gliz, una pallina di neve e un cubetto di ghiaccio, gli elementi essenziali per lo svolgimento di un'Olimpiade Invernale

Giochi della XXIX Olimpiade, Pechino (2008)
I Friendlies (Fuwa): sono bambole della fortuna opera di Han Meilin nei cinque colori olimpici associati a un animale della Cina e a un elemento naturale
Beibei, un pesce, blu, acqua
Jingjing, un panda, nero, metallo
Huanhuan, la fiamma olimpica, rosso, fuoco
Yingying, un'antilope tibetana, giallo, terra
Nini, una rondine, verde, legno

Insieme i nomi delle cinque mascotte formano la frase Beijing huan ying ni, che significa "Pechino vi dà il benvenuto"
XXI Giochi olimpici invernali, Vancouver (2010)
Miga, Quatchi, Mukmuk, tre animali diffusi in Canada.

Giochi della XXX Olimpiade, Londra (2012)
Wenlock, un umanoide con un occhio solo, che ha tre ciuffi in testa a simboleggiare il podio, un disegno in fronte che ricorda la forma dello Stadio Olimpico della capitale, e indossa cinque braccialetti con i colori dei cinque cerchi. Il nome è quello di una società che a metà Ottocento organizzò una competizione simile alle Olimpiadi.

XXII Giochi olimpici invernali, Soči (2014)
Per scegliere le mascotte dei Giochi olimpici il comitato organizzatore ha istituito un concorso. Una giuria di esperti ha valutato gli oltre 24000 disegni ricevuti e tra tutti questi ha scelto una lista di mascotte che è successivamente stata oggetto di una votazione pubblica nel corso di un programma televisivo. Le mascotte vincitrici sono state:
Bely Mishka, un orso polare
Snow Leopard, un leopardo dell'Amur
Zaika, una lepre delle nev

Giochi della XXXI Olimpiade, Rio de Janeiro (2016)
Vinicius, un animale antropomorfo, è ispirato alla fauna brasiliana e la rappresenta. Il nome, scelto tramite sondaggio, deriva dai poete e cantautori brasiliani Vinícius de Moraes e Tom Jobin.

XXIII Giochi olimpici invernali, Pyeongchang (2018)
Soohorang, una tigre bianca

Giochi della XXXII Olimpiade, Tokyo (2020)
Miraitowa e Someity, Ispirati dalla tecnologia, manga e anime, che sono fumetti e cartoni giapponesi.

XXIV Giochi olimpici invernali, Pechino (2022)
Bing Dwen Dwen, un panda

Allora, difficile sceglierne uno, vero?
Ne hai scelto uno? Anzi, due?
Mi fai sapere!
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